Il bassorilievo nella chiesa di San Zan Degolà

Una leggenda macabra nata a Venezia

Il basorilievo di San Giovanni Battista, situato sul lato sud-orientale della facciata della chiesa, non solo attrae l’attenzione per la sua bellezza artistica, ma porta con sé una storia oscura che ha segnato profondamente la memoria del quartiere.

Originariamente parte della facciata del Palazzo Gidoni-Bembo, dietro il ponte di fronte alla chiesa, il bassorilievo raffigura San Giovanni Battista. Tuttavia, fino a metà del secolo scorso, la sua presenza ha alimentato racconti sinistri tra gli abitanti del quartiere. Si narra che venisse indicato come la testa di un uomo di nome Biasio, noto per un orribile crimine commesso nel XVI secolo.

Biasio gestiva una taverna nel quartiere, diventando famoso per la sua particolare salsa di carne che attirava clienti da tutta la città. Tutto sembrava procedere normalmente fino a quando un cliente fece una macabra scoperta: una falange umana nel proprio piatto. Lo scandalo scoppiò immediatamente, e durante l’indagine emerse l’orribile verità che Biasio utilizzava carne di bambini per preparare i suoi piatti.

 La reazione popolare fu violenta e immediata. Biasio fu catturato e portato davanti alla sua taverna, dove subì una punizione terribile. Le sue mani furono tagliate e appese attorno al collo, fu torturato pubblicamente con tenaglie e infine condotto in Piazza San Marco, dove venne impiccato tra le due colonne della Piazzetta.

Il corpo di Biasio fu quindi smembrato e le sue parti furono esposte in diversi luoghi della città. La casa e la taverna furono demolite, ma nonostante l’orrore del suo crimine, il nome di Biasio rimase legato al quartiere. La riva vicina, dove sorgeva la sua taverna, prese il nome di Riva de Biasio, che è rimasto fino ai giorni nostri, insieme alla fermata del vaporetto che porta lo stesso nome.

Questa storia oscura e macabra, che ricorda altre leggende simili diffuse in altre città europee, è un esempio della profonda impressione che il passato può lasciare nel tessuto urbano e nella memoria collettiva di una città come Venezia.