La testa di una donna anziana

L’origine della farmacia in Corte del Teatro

La testa appesa di una donna anziana, situata in Corte del Teatro a Venezia, è una singolare testimonianza storica che narra una vicenda affascinante legata alla farmacia La Vecchia, nella calle che conduce a campo San Luca.

La storia racconta di un’anziana donna della parrocchia di San Paternian, nota per la sua parsimonia, che custodiva segretamente il suo denaro nella fodera di una vecchia redingote conservata in soffitta. Il figlio, Vincenzo Quadrio, ignaro di questo tesoro nascosto, un giorno, mosso da compassione per un indigente del quartiere, decise di regalargli proprio quella redingote. Una settimana dopo, l’anziana madre si accorse della sparizione del cappotto e, per convincere il figlio a recuperarlo, gli rivelò il segreto del denaro nascosto al suo interno, promettendogli di lasciarglielo in eredità.

Il figlio intraprese una lunga ricerca dell’indigente, arrivando perfino a travestirsi da mendicante sui gradini del ponte di Rialto. Alla fine, trovò il povero uomo con la redingote ormai in suo possesso. Con l’inganno del freddo invernale, convinse l’indigente a scambiare il vecchio cappotto con quello più spesso che indossava, recuperando così il denaro nascosto.

Con il ricavato, Vincenzo Quadrio aprì una fiorente farmacia, adornata sul retro da un altorilievo che ritraeva la madre seduta con il figlio ai suoi piedi. Oggi, di questo altorilievo, è rimasta soltanto la testa della donna anziana, circondata da simboli e stemmi delle famiglie Bembo e Moro, oltre che dallo stemma della confraternita di San Rocco, che acquisì la proprietà della casa nel XVI secolo dopo i Bembo e i Moro.

La testa marmorea della donna anziana, con il suo significato intrinseco di sacrificio, generosità e riscatto, continua a essere un punto di interesse e curiosità per chi visita Corte del Teatro a Venezia, offrendo una finestra affascinante sulla storia e sulle tradizioni veneziane.