La targa che attesta il divieto di caccia ai tori, posta sulla Fondamenta dei Cereri di fronte al Ponte Rosso a Venezia, rappresenta un interessante ricordo storico delle pratiche venatorie del passato. Risale al 16 febbraio 1709 quando il Consiglio dei Dieci, uno dei più alti organi governativi della Serenissima Repubblica, emise un decreto che proibiva espressamente la caccia ai tori.
Inizialmente, questa targa era situata nella corte di San Rocco, un’area oggi non più esistente ma nota per essere stata utilizzata per la caccia al toro. Nel 1856, la targa fu spostata nella sua posizione attuale sulla Fondamenta dei Cereri. Questo luogo era parte delle proprietà della confraternita di San Rocco, la quale deteneva diversi terreni nella zona della Scuola Grande di San Rocco e intorno alla parrocchia dell’Angelo Raffaele fino alla antica chiesa di Santa Maria Maggiore. Tra queste proprietà rientrava anche l’area che oggi conosciamo come la Fondamenta dei Cereri.
La decisione di vietare la caccia ai tori rifletteva probabilmente una combinazione di motivazioni culturali, pratiche e di sicurezza pubblica. In un’epoca in cui la caccia era spesso considerata un privilegio aristocratico e una forma di intrattenimento per la nobiltà, il divieto evidenzia anche la crescente preoccupazione per il benessere degli animali e la sicurezza dei cittadini. Questa targa, quindi, non solo commemora un decreto legislativo importante, ma offre anche uno spaccato della storia sociale e ambientale di Venezia nel XVIII secolo.
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