Nel cuore pulsante del mercato veneziano, tra la Ruga dei Spezieri e il Ramo Do Mori, due bassorilievi attirano lo sguardo dei passanti curiosi. Situati all’angolo tra i numeri civici 379 e 395, questi raffigurano due pesche dai piccioli intrecciati, simbolo distintivo della Confraternita della Persicata. Questo antico ordine era dedicato alla produzione di una prelibata confettura ottenuta dai persichi, nota come persicata, simile a una gelatina e molto apprezzata fin dal Rinascimento nelle tavole veneziane.
La persicata era non solo un dolce delizioso, ma anche un simbolo di arte culinaria e di perfezione nella lavorazione dei frutti. Le due pesche scolpite nel pilastro celebrano questa tradizione gastronomica, che ha radici profonde nella cultura veneziana e nel suo fervido mercato, dove le spezie, i frutti e le prelibatezze provenienti da tutto il mondo venivano scambiati e venduti.
Non lontano, al numero civico 374, un altro bassorilievo rappresenta due frutti simili, appesi a un ramo, enfatizzando ulteriormente l’importanza dei prodotti naturali e della loro lavorazione artistica nel contesto urbano di Venezia. Queste sculture non sono solo decorazioni, ma testimonianze vivide della ricca storia gastronomica e artigianale della città, dove il gusto per l’eccellenza culinaria si mescola con l’abilità nell’arte della scultura e dell’intaglio.
Il pilastro dell’arte della periscata diventa un punto di incontro tra storia, cultura e tradizione, un’ode alla creatività umana e alla bellezza dei frutti che la natura offre generosamente, celebrati ancora oggi nel cuore del mercato veneziano.
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