Il Campo dei Mori a Venezia è un luogo affascinante che deve il suo nome alle tre statue raffiguranti uomini orientali, noti come Mori, incastonate nelle pareti di un antico complesso edilizio che si affaccia sul campo stesso. Queste statue sono unica testimonianza di un passato che risale al periodo medioevale di Venezia.
Le tre figure rappresentate nei manufatti scultorei sono identificate come i fratelli Rioba, Sandi e Afani della famiglia Mastelli del Cammello, i quali furono i promotori della costruzione e dello sviluppo dell’area circostante. La presenza di queste statue rispecchia un’epoca in cui Venezia era un importante centro di scambi commerciali con l’Oriente, testimoniata anche dai nomi e dalle origini dei Mastelli.
L’importanza storica del Campo dei Mori si estende oltre le statue stesse. Questo spazio pubblico, situato nel sestiere di Cannaregio, ha visto nel corso dei secoli una varietà di sviluppi urbanistici e sociali, mantenendo però intatta la sua identità caratteristica. Le statue dei Mori non sono solo un elemento decorativo, ma rappresentano anche una testimonianza della multiculturalità e dell’influenza culturale che Venezia ha sempre esercitato nei confronti del mondo orientale.
Il Campo dei Mori, con le sue statue e la sua storia affascinante, continua a essere un punto di riferimento nella mappa culturale e turistica di Venezia, invitando i visitatori a esplorare non solo la sua bellezza architettonica, ma anche a riflettere sulla complessità delle relazioni storiche e culturali che caratterizzano la Serenissima.
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