Chiesa di Sant’Angelo

Una modesta chiesa del secolo scorso

La Chiesa di Sant’Angelo a Venezia è una piccola e modesta chiesa, un luogo di silenzio e raccoglimento che invita alla riflessione. Fondata nel 1920 grazie ai fondi della nobile famiglia Morosini, la chiesa iniziò come oratorio privato. All’interno, i visitatori possono ammirare un bel crocifisso ligneo, alcune tele di notevole valore artistico e una Via Crucis, elementi che contribuiscono alla sua atmosfera di sacralità e semplicità.

Nel 1392, la chiesa fu concessa alla Scuola degli Zoppi, probabilmente una confraternita composta da marinai dell’Arsenale disabili. Questo passaggio segnò l’inizio di una lunga storia di restauri e ricostruzioni. La chiesa originale fu distrutta durante il grande incendio del 1105 e fu ricostruita con i fondi lasciati dal pievano Michele Davanzo nel 1431. Successivamente, il parroco Francesco Lazzaroni curò un restauro nel 1631, seguito da un altro nel 1685, dopo che un incendio l’aveva danneggiata il 26 luglio di quell’anno. 

Il campanile della chiesa ha una storia particolarmente travagliata. Inizialmente crollò nel 1347, “dopo che da sole ebbero suonato le campane”. Nel 1455, in un tentativo di raddrizzarlo, l’architetto bolognese Bartolomeo di Fioravante da Bologna, detto Aristotele, fu incaricato dell’operazione. Tuttavia, il campanile crollò rovinosamente sul monastero degli agostiniani di S. Stefano, causando la morte di due frati. Fu ricostruito nel 1456 da Marco de Furi, ma un fulmine lo danneggiò nuovamente il 3 luglio 1487, rendendo necessari ulteriori restauri.

Oggi, la Chiesa di Sant’Angelo rimane un piccolo ma significativo testimone della storia veneziana, un luogo che riflette la resilienza e la devozione della comunità che l’ha custodita attraverso i secoli. Con il suo interno semplice e le sue opere d’arte, continua ad essere un rifugio di pace nel cuore della frenetica città di Venezia.