Il cuore umano

 

La tragica storia del cuore umano 

Sulla parte di muro arretrata tra la porta d’ingresso della Scuola Grande di San Marco, e la parte destra della facciata, a circa 30 cm da terra, si può notare una curiosa incisione: raffigura un uomo con in mano un cuore umano. Questa incisione è quel che resta di una strana e tragica storia.

Nella zona viveva una donna che aveva avuto un figlio da una relazione con un ebreo divenuto cittadino turco. Il figlio, metà veneziano e metà levantino, viveva con il padre alla Giudecca e spesso visitava la madre, che lo adorava. Tuttavia, il giovane, diviso tra due identità, era rifiutato sia dalla comunità veneziana che da quella turca. Questa situazione lo riempiva di violenza e frustrazione, che spesso sfogava sulla madre, la quale continuava a perdonarlo nonostante tutto.

Una sera, in preda a un impeto di rabbia, il giovane perse il controllo, pugnalò la madre e le strappò il cuore dal petto. Preso dal panico, fuggì con il cuore sanguinante in mano verso il ponte di fronte all’odierno ospedale. Inciampò e il cuore cadde a terra, e secondo la leggenda, il cuore pronunciò le parole: “Figlio mio, ti sei fatto male?”. Il giovane, sconvolto, corse verso la laguna e si gettò, trovando la morte nelle acque.

Questa sorprendente scena fu osservata da un vecchio scalpellino di nome Cesco, che dormiva sotto il portale della Scuola. Colpito dalla tragicità dell’evento, Cesco decise di incidere sulla pietra la scena del giovane con il cuore della madre in mano. L’incisione mostra il profilo di un uomo con un turbante alla turca e un cuore nella mano sinistra.

Proprio di fronte a questa incisione, si possono vedere altre incisioni di navi, probabilmente opere dello stesso Cesco. Queste incisioni ricordano che nel campo venivano imbarcate e sbarcate merci di vario tipo. Cesco, che aveva perso la moglie nel 1501 a causa di una grave malattia, aveva partecipato alla realizzazione della facciata della Scuola Grande di San Marco. Inconsolabile per la perdita, Cesco passava le notti davanti al suo vecchio posto di lavoro, incidendo le scene che osservava.

Queste incisioni, sebbene piccole e facilmente trascurabili, raccontano una storia di dolore e memoria, un ricordo inciso nella pietra che continua a parlare ai passanti.