La chiesa di San Giuseppe di Castello, una gemma nascosta tra le calle di Venezia, custodisce un ricordo prezioso della dogaressa Morosina Morosini, figura di grande rilievo nel contesto della Repubblica Serenissima. Accanto all’ingresso, a sinistra, si erge il cenotafio monumentale del doge Marino Grimani (1532-1605), un’opera che testimonia il rispetto e la memoria per questo importante leader veneziano.
Ai piedi delle due colonne di destra, un bassorilievo commemora un momento significativo nella vita di Morosina Morosini: la sua ricezione della “rosa d’oro” dalle mani del nunzio apostolico. La rosa d’oro era un dono sacro conferito dal papa a personalità di particolare rilievo, un gesto di onore e riconoscimento. Questa tradizione, oggi caduta in disuso, simboleggiava un legame profondo tra la Chiesa e le istituzioni secolari, rappresentando un atto di gratitudine e al tempo stesso un gesto politico.
Morosina Morosini, divenuta dogaressa il 4 maggio 1597, lasciò un segno indelebile nella storia di Venezia. Si distinse non solo per il suo impegno nella vita pubblica e politica della Serenissima, ma anche per le sue iniziative private. È nota per aver fondato un laboratorio di merletti presso la chiesa di Santa Fosca, un’attività che coinvolgeva oltre 130 persone e che rappresentava una delle prime forme semi-industriali di produzione di merletti a Venezia. Questa iniziativa, successivamente sviluppatasi a Burano, contribuì significativamente all’economia locale e alla reputazione artistica della città.
Il gesto del papa Clemente VIII di conferire a Morosina Morosini la rosa d’oro potrebbe essere stato un atto di riconoscimento per il suo ruolo e per il sostegno offerto al marito, il doge Marino Grimani. Durante il suo dogado (1595-1605), Grimani si distinse per la sua ferma opposizione alle ingerenze papali negli affari veneziani, inclusa la conquista di Ferrara, una città che all’epoca era sotto il dominio dello Stato Pontificio.
Il bassorilievo nella chiesa di San Giuseppe di Castello non solo commemora questo evento storico, ma anche la profonda connessione tra la politica, la religione e la cultura veneziana del tempo. È un simbolo dell’eredità di Morosina Morosini, una donna d’eccezione che ha lasciato il segno non solo nella vita pubblica, ma anche nel tessuto sociale e economico della Repubblica di Venezia.
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