La statua di Giuseppe Zolli

 

Dedicata al fantasma del seguace di Garibaldi

Nel 1921, un curioso episodio scosse la quiete dei giardini vicino all’odierna Biennale di Venezia. Un uomo di nome Vinicio Salvi, mentre passeggiava, fu improvvisamente colpito al braccio da una forza invisibile, che lo fece cadere a terra. Riprendendosi, vide allontanarsi un’ombra rossa. Quando raccontò la sua esperienza agli amici, essi lo derisero, scherzando che l’unica ombra nei paraggi era quella dei bicchierini di vino serviti al bar vicino, dato che in veneziano un’ombra è proprio un bicchierino di vino.

Tuttavia, la settimana seguente, la stessa ombra rossa fu avvistata nuovamente nei pressi della statua di Garibaldi, questa volta da una coppia di innamorati e poi da un pescatore che tornò a casa con un bernoccolo. Con l’aumento delle segnalazioni e della preoccupazione tra i residenti, furono inviate alcune guardie a indagare. Anche loro furono sbalzate all’indietro da una forza invisibile e videro l’ombra rossa apparire chiaramente: un garibaldino in camicia rossa.

Un abitante del quartiere riconobbe l’ombra: si trattava di Giuseppe Zolli, un devoto seguace di Garibaldi, deceduto poco tempo prima. Nato nel 1838, Zolli aveva promesso a Garibaldi, durante la spedizione dei Mille, che avrebbe vegliato su di lui anche dopo la sua morte.

In segno di rispetto e simpatia per il fantasma di Zolli, gli abitanti decisero di erigere una statua di bronzo in suo onore. Questa statua di Giuseppe Zolli fu posizionata vicino a quella di Garibaldi, simboleggiando la sua eterna vigilanza e protezione nei confronti del Generale.

Da quel momento in poi, le apparizioni dell’ombra rossa cessarono, come se l’anima inquieta di Zolli fosse finalmente in pace, sapendo di poter continuare a vegliare su Garibaldi in una forma onorata e rispettata dalla comunità veneziana.